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Ludopatia: come riconoscere i sintomi

La vita è un gioco, ma anche la più innocente tombolata in famiglia, può portare ad una dipendenza. In questo articolo vi parleremo dei 10 sintomi che devono mettere in guardia contro il pericolo ludopatia.


La vita è un gioco, ma anche la più innocente tombolata in famiglia con i classici fagioli, può portare ad una dipendenza. In questo speciale vi parleremo dei 10 sintomi che devono mettere in guardia contro il pericolo ludopatia.

Negli Stati Uniti si stima che l’uno per cento della popolazione adulta, circa due milioni di persone, presenta problemi di gioco. Un’altra fetta molto più grande, quattro su sei milioni di persone, presenta sintomi che dovrebbero essere costantemente monitorati. Se non curata in tempo, la dipendenza potrebbe portare a problemi ben più gravi, a livello finanziario, familiare e di salute, fino a casi estremi che pongono in pericolo la vita stessa della vittima.

Su 23 milioni di giocatori in Italia, 67% uomini e 33% donne, la percentuale dei giocatori patologici oscilla tra la 0,5% e il 2,2%, mentre quella dei giocatori problematici tra l’1,2% e il 3,7% (dati Giochidislots.com).

Diverse sono le motivazioni che spingono i giocatori al gioco, dall’ottenere una scarica d’adrenalina ai problemi di natura psicofisica, passando attraverso i problemi di natura economica. All’interno di questo speciale vi parleremo dei dieci sintomi premonitori di una possibile dipendenza, ovvero dei 10 sintomi che devono mettere in guardia contro il pericolo ludopatia.


1. Non riuscite a dire “basta”

Oltre a sperperare denaro, il giocatore dipendente, non è in grado di controllare il tempo. Che si tratti di una forma di intrattenimento virtuale o reale, non è in grado di staccarsi dallo schermo del computer o alzarsi dal tavolo di gioco. Se nutrite dei dubbi, mettetevi alla prova e stabilite un limite, che può essere di tempo o di denaro. Se non riuscite a raggiungere il vostro proposito è certamente un brutto segno.


2. Giocarsi una quantità di denaro che non potete permettervi di perdere

Un’altra chiave per dedicarvi al gioco in maniera corretta e responsabile, è quella di stabilire una determinata quantità di denaro e giocarvi solo quella quando avete intenzione di dedicarvi all’attività di gioco nel vostro tempo libero. Se cominciate a pensare che una ipotetica perdita potrebbe causarvi problemi, siete sulla cattiva strada. Il caso estremo è giocare con denaro preso in prestito o rompere il salvadanaio di vostro figlio.


3. Vivere il gioco come una via di fuga dalla vita reale

Pensare di spendere qualche euro per dedicarsi al gioco, dovrebbe essere vissuto allo stesso modo che andare al cinema, ad un concerto, a una qualsiasi altra attività di svago. Se vivete il gioco come una via di fuga da una vita “miserabile” o da altri problemi, se non vivete il gioco come semplice momento di intrattenimento, dovreste resettare tutto.


4. Continuate a giocare per recuperare ciò che avete perso

È una delle peggiori opzioni che possa esistere, anche se è molto facile cadere in questo errore. Perché pensate che la fortuna girerà dalla vostra parte? La cosa più facile è andare in tilt, come dicono i giocatori di poker, e iniziare a commettere errori crescenti che quasi certamente aumenteranno ulteriormente le perdite. Una delle caratteristiche di un grande giocatore è quella di saper abbandonare in tempo una partita che non va per il verso giusto.


5. Continuate a puntare soldi

Non è il caso di giocatori razionali (e ce ne sono), che dopo aver superato un certo livello per un po’ di tempo, passano al successivo, sempre con un controllo rispettoso dei loro soldi. Se l’adrenalina generata dal gioco, vi spinge a giocare sempre più denaro, per continuare a sentire questa sensazione, probabilmente avete diverse possibilità di diventare dipendenti.


6. Fate di tutto per ottenere soldi da investire nel gioco

Non c’è bisogno di essere molto intelligenti per capire che questo è un sintomo estremo. Al di là di considerazioni morali e penali, rubare, imbrogliare e macchiarsi di un qualche tipo di reato per procurarsi soldi da destinare al gioco, non è solo stupido, ma vi porterà in un tunnel dal quale sarà difficile uscire.


7. Anteporre il gioco ad altre cose importanti

L’ autoconvinzione può sorpassare l’esperienza in alcuni casi, ma se siete disposti a perdere la recita della scuola o anche il matrimonio di vostra figlia per fare qualcosa che è a disposizione 24 ore al giorno, è chiaro che avete un grave problema. Peggio ancora, giocarsi la propria donna, per coprire un debito di gioco al tavolo del poker.


8. Il gioco influenza il vostro carattere

È possibile vivere esperienze di gioco molto belle, anche senza vincere per forza. Apprezzare questi momenti è fondamentale per migliorare il vostro carattere e le capacità di relazione , ma se constatate che vi state tramutando in una persona peggiore (gli altri se ne renderanno conto molto prima di voi), dovreste riconoscere questo sintomo nel più breve tempo possibile e agire.


9. La negazione

La più grande difficoltà di un potenziale ludopata consiste nell’ammettere di essere dipendente. Quasi mai si dice a qualcuno che è un giocatore d’azzardo compulsivo quando è lontano dal diventarlo. Come si suol dire dell’alcol: se mai vi siete domandati che state bevendo troppo, probabilmente è perché lo state facendo.


10. Tendenze suicide, poco attaccamento alla vita.

E’ forse l’ultimo passo e di solito è accompagnato da pesanti debiti, in modo che nessuno dovrebbe andare così lontano. La dipendenza dal gioco d’azzardo può sembrare meno grave dell’alcolismo o della tossicodipendenza, ma sono molto più frequenti i tentativi di suicidio

Saper controllare il desiderio di giocare, cercare di apportare significativi cambiamenti nelle proprie abitudini e cercare e accettare l’aiuto dei familiari nel caso di situazioni problematiche, sono fattori importanti della terapia cognitivo-comportamentale utile al superamento della patologia. Considerare il gioco d’azzardo come mera attività ricreativa e controllata, permette di ottenere benefici che vanno dalla riduzione degli stati ansiosi al miglioramento del coordinamento oculo manuale, passando per il miglioramento delle capacità cognitive.


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